18 Marzo 2022

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CUS, il Controllo Ufficiale del Seme

Istituto Lazzaro Spallanzani

Il concetto di controllo spesso porta con sé un’accezione negativa di verifica mirata a sanzionare l’errore. Tuttavia, non è questa la filosofia che caratterizza il Controllo Ufficiale del Seme (CUS), quanto quella di perseguire il miglioramento del comparto zootecnico con l’obiettivo di garantire un requisito basilare per la fertilità in allevamento, ossia la qualità del materiale seminale utilizzato nelle inseminazioni.

Il CUS è operativo sul territorio nazionale dal 1995 ed è stato affidato all’Istituto Spallanzani dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) in virtù di diversi D.M. (172/1994; 403/2000; 27/12/1994); attualmente è regolamentato dal D.L. 11 maggio 2018, n.52 ed è certificato a norma UNI EN ISO 9001:2015. L’Istituto Spallanzani agisce quindi come esecutore tecnico del Ministero e delle Regioni a tutela della selezione in Italia. Il CUS si basa sulla verifica a campione del seme congelato di produzione nazionale e d’importazione, con la Verifica Corretta Autocertificazione (VCA) e con la Verifica Corretta Identificazione (VCI).

La VCA prevede l’analisi quali-quantitativa del materiale seminale dopo scongelamento finalizzata alla stima attraverso metodi oggettivi della concentrazione e della motilità progressiva per la determinazione del numero di spermi progressivamente mobili (NSPM), che rappresenta il parametro di riferimento qualitativo. Tale parametro, confrontato con i dati riportati nelle autocertificazioni prodotte dai Centri Produzione Seme (CPS) e/o importatori, deve risultare conforme. Diversamente, i produttori/importatori devono modificare l’autocertificazione messa a disposizione dell’acquirente. I CPS e/o importatori, al fine di adempiere alle direttive previste dal CUS, comunicano settimanalmente all’Istituto Spallanzani il numero di lotti di materiale seminale congelato prodotto o importato suddiviso per riproduttore sui quali viene effettuato il campionamento del 10%, come previsto dal decreto.

La VCI, condotta mediante tecniche di genetica molecolare, valuta se il materiale seminale contenuto nella dose inseminante appartiene al riproduttore indicato sulla stessa e rappresenta una verifica della tracciabilità ordinaria di tipo documentale. L’analisi si basa su un confronto fra il profilo genetico del DNA estratto dagli spermatozoi del lotto campionato e quello del DNA estratto dal materiale di riferimento del riproduttore. Il confronto viene fatto utilizzando i microsatelliti, che sono regioni del DNA ipervariabili caratterizzate da sequenze “a tandem” ripetute più volte.

La variabilità è data dal numero di ripetizioni di tali sequenze, che può cambiare non solo fra differenti individui ma anche fra cromosomi omologhi. Pertanto, data una serie di microsatelliti analizzati, è altamente probabile che ciascun soggetto presenti una combinazione unica dando origine ad una vera e propria impronta genetica (DNA fingerprinting). In caso di mancata corrispondenza fra i profili del seme campionato e del suo riferimento, i CPS devono distruggere la partita di materiale seminale.

Le eventuali VCI errate possono consentire di individuare i punti critici della filiera del seme, che possono portare ad una sua scorretta identificazione: sala monta, laboratorio di lavorazione, fino al successivo confezionamento. Tutti i campioni di riferimento inviati all’Istituto Spallanzani sono stoccati presso la propria CRIOBANCA, in cui è ad oggi conservato il materiale biologico appartenente a 17.500 riproduttori.

Negli anni, l’attività del CUS ha consentito la creazione di dataset con i dati dei lotti di seme congelato e della sua qualità, caratterizzando la situazione dell’inseminazione artificiale per le principali specie d’interesse zootecnico in Italia. A fine anno tali dati vengono elaborarti e resi disponibili sia sul sito dell’Istituto che su quello del MIPAAF alla pagina dedicata, consentendo ad ogni singolo CPS di poter monitorare il proprio processo produttivo individuando per tempo possibili flessioni che, se non gestite, potrebbero portare ad avere un prodotto (seme congelato) con degli standard qualitativi non conformi.

Ma il lavoro del CUS non si ferma qui perché l’Istituto Spallanzani, tra i suoi obiettivi, prevede la messa in atto di continue azioni di miglioramento del servizio. Anche dimostrandosi disponibile a richieste o suggerimenti che provengano dal settore per perseguire l’obiettivo comune del progresso della zootecnia Italiana.