4 Marzo 2021

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Il progetto LEO

Introduzione

LEO (Livestock Environment Opendata) è una Piattaforma Opendata per la zootecnia, finanziata con Decreto Ministeriale n. 0020929 del 10/05/2019, nell’ambito del Programma Nazionale di Sviluppo Rurale 2014/2020, Sottomisura: 16.2, “Sostegno a progetti pilota e sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”. Il progetto creerà un database che unisce le informazioni esistenti e nuove sull’ambiente, la salute e il benessere degli animali, il clima, le prestazioni produttive e riproduttive, ecc. L’obiettivo finale è migliorare la conoscenza e aiutare a superare le sfide future della produzione animale come sostenibilità, cambiamenti climatici, sicurezza e protezione della biodiversità. Il progetto di sei anni è organizzato in cinque azioni: azione 1, identifica e convalida nuovi parametri; l’azione 2 raccoglie dati su scala nazionale; l’azione 3 esegue il controllo di qualità dei big data; l’azione 4 ha costruito la piattaforma open linked data; e l’azione 5 è dedicata alla divulgazione dei risultati. Ci aspettiamo di raccogliere e archiviare oltre 20 Terabyte di dati grezzi che saranno resi disponibili come Open Linked Data livello 5.

Finora, LEO comprende 18.194 allevamenti di bestiame e sta raccogliendo più di 60 nuovi parametri su 4,4 milioni di animali. La biodiversità zootecnica in LEO conta 109 razze, di cui 103 locali e autoctone. Nei primi 36 mesi, LEO ha archiviato 183.680.724 dati a una velocità media di 5,4 milioni per i dati di laboratorio e 3,5 milioni per i dati sul campo all’anno. Cinque database esterni, ovvero BDN (Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe animale), Siall (Banca Dati Nazionale dei Controlli Funzionali), Ist. Spallanzani (Banca dati sulla qualità riproduttiva e del seme), IFCQ (Agenzia di certificazione del prosciutto di Parma e San Daniele) e DQA (Agenzia di certificazione della Mozzarella di Bufala) condividono i propri dati con LEO in modalità di cooperazione applicativa.

Una partnership multidisciplinare che va dalle Università e dagli Istituti Zooprofilattici alle Associazioni di Allevatori e all’ingegneria informatica sta collaborando attivamente per raggiungere l’obiettivo. Il sito web www.Leo-italy.eu riporta informazioni aggiornate sul progetto.

 

Risultati

Il PROGETTO LEO (Livestock Environment Opendata), che vede l’Associazione italiana allevatori(AIA) come capofila di un qualificato partenariato che include tutte le categorie previste nella sottomisura 16.2 (una associazione allevatori di livello nazionale – Sistema AIA; due possessori di banche dati – IZSAM – BDN e Ist. Spallanzani – Banca Dati Fertilità; 4 enti di ricerca Università Cattolica PC, Università della Tuscia, Università di Palermo, ConSDABI; un istituto competente in materia di sanità animale ed igiene delle produzioni zootecniche IZSUM; una società informatica con competenza specifica sull’Open Data Bluarancio), è arrivato al terzo anno di attività e presenta i primi importanti risultati.

Azione 1. Dopo il primo anno di consolidamento dei primi 70 parametri aziendali, scelti in modo tale da fornire le informazioni utili agli obiettivi della sottomisura, il progetto ha selezionato 8 nuovi parametri zootecnici e sanitari al fine di allargare la base di conoscenza della realtà zootecnica aziendale.

Dei 78 parametri ne sono stati validati e raccolti 57. Questi rientrano nelle categorie sanità/benessere animale (37 descritti e 23 in validazione/raccolta), consulenza aziendale (30 descritti e 25 validati in raccolta), identificazione (6 descritti, 6 validati ed in raccolta,), sostenibilità ambientale (5 descritti, 3 validati ed in raccolta).  

Azione 2. Consiste nella raccolta dei dati in campo e predisposizione della banca dati, con garanzia di copertura di tutto il territorio nazionale e di tutte le specie ad interesse zootecnico. Nell’ambito di questa attività sono stati raccolti oltre 74 milioni dati di campo su circa 3,3 milioni di animali/anno e sono stati prodotti oltre 109 milioni di dati analitici su 1,4 milioni di animali/anno. Sono state interessate in questa azione 109 razze di animali, 103 delle quali autoctone. E’ stato completato il software di acquisizione in automatico dei dati PLF in stalla attraverso il software Lactosync sviluppato nell’ambito del progetto.

Azione 3. Prevede la validazione dei dati raccolti nell’azione 2. Nell’ambito di questa azione sono stati progettati, creati ed applicati, su tutti i dati raccolti, una serie di controlli informatici di completezza, formato, coerenza sintattica e semantica e congruenza, per un totale di 399 funzioni di verifica bloccanti o di warning per garantire la massima affidabilità e rispondenza del dato raccolto.

Azione 4. Creazione dell’open data in cooperazione applicativa con le altre banche dati esterne che costituirà la banca dati unica zootecnica. A partire da gennaio 2021 è disponibile la prima versione di data base in modalità open data in cui è possibile consultare i dati con dettaglio SPECIE – RAZZA – ANNO – MESE – REGIONE – PROVINCIA. I parametri visionabili sono statistiche aggregate e l’utente ha la possibilità di scaricare un file csv.

I dati sono categorizzati in base alla nomenclatura di progetto e si dividono in LAB_data (dati di laboratorio), FIELD_data (dati raccolti in azienda), PLF_data (dati di precision livestock farming), CLIM_data (dati climatici) e HEALTH_data (dati sanitari). Le tabelle incluse al momento sono 12.

Azione 5. Divulgazione a tutte le categorie di stakeholders interessate. La divulgazione è stata attuata secondo i canali previsti dal Progetto, in particolare è stato predisposto il sito www.leo-italy.eu e un canale youtube Progetto Leo – YouTube. Inoltre, è stato presentato il progetto in numerose fiere e mostre di settore, incontri di formazione con tecnici e allevatori, seminari scientifici e manifestazioni pubbliche. Sono stati pubblicati articoli divulgativi su riviste di settore.