3 Luglio 2022

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Il progetto PRIMA SCALA-MEDI per la valorizzazione delle razze del Mediterraneo

UNICATT

Il progetto SCALA-MEDI, finanziato dall’Unione europea nell’ambito del programma PRIMA, è orientato a promuovere ricerche in collaborazione tra paesi del nord e del sud del Mediterraneo.  Include 17 Istituzioni di 5 Paesi; due europei, Italia e Francia, e tre africani, Tunisia, Algeria e Marocco. In Italia sono impegnati Il dipartimento IBBA del CNR di Milano, il dipartimento DIBAF dell’Università della Tuscia di Viterbo, AGRIS Sardegna, la PMI Nature4 di Viterbo e il dipartimento DIANA dell’Università Cattolica, che coordina il progetto. 

Gli obiettivi di SCALA-MEDI sono la caratterizzazione, la valorizzazione e la conservazione sostenibile delle risorse genetiche di ovini e avicoli del Mediterraneo a fronte dei cambiamenti climatici in corso. Gli obiettivi sono strettamente interconnessi, essendo la conservazione sostenibile legata all’utilizzo e alla valorizzazione delle risorse genetiche e la valorizzazione alle preferenze dei consumatori e alle caratteristiche delle razze locali.

Lo studio si svolgerà su sedici razze ovine (quattordici nordafricane e due europee una delle quali italiana, la razza Sarda) e quindici popolazioni avicole (tutte nordafricane) allevate in condizioni ambientali diverse, a volte ostili (es. nelle zone desertiche del Sahara) e spesso con un basso livello di management. La caratterizzazione delle risorse genetiche sarà orientata soprattutto alla comprensione dei meccanismi di adattamento, considerato che sia il Nord Africa che l’Europa devono prepararsi ad affrontare condizioni climatiche sempre più estreme nel prossimo futuro.

Rilievi tradizionali (morfologia, peso, accrescimenti) verranno integrati con l’uso di una nuova generazione di sensori a basso costo messi a punto nel corso del progetto Europeo HIGHLANDER e adatte alla misura in pieno campo di caratteri indicatori di adattamento (es. temperatura corporea, movimenti). L’analisi del DNA sarà orientata allo studio della biodiversità e all’identificazione di geni coinvolti nell’adattamento e utilizzerà un set di 10.000 marcatori sviluppati nel corso del progetto Horizon2020 IMAGE in grado di identificare variazioni nel genoma.

Si studieranno anche i cambiamenti epigenetici indotti da condizioni climatiche estreme in casi studio in Tunisia e Italia. Questi cambiamenti non alterano la sequenza della catena del DNA, ma sono in grado di modificare l’espressione dei geni e quindi il metabolismo degli animali in risposta a stimoli ambientali.

In parallelo verranno profilate le opinioni e le preferenze dei principali attori che operano lungo la catena del valore dei prodotti delle razze studiate, dal produttore al consumatore, per valorizzare i prodotti delle razze locali e indirizzare in modo opportuno il miglioramento genetico.

I dati socio-economici, ambientali e biologici verranno utilizzati per sviluppare una serie di strumenti di supporto alle decisioni da mettere a disposizione di singoli allevatori, per il management degli allevamenti; delle associazioni e delle bio-banche, per ottimizzare i programmi di miglioramento genetico e di conservazione delle risorse genetiche; degli amministratori, per le scelte di politica agro-zootecnica ed il miglioramento della sostenibilità delle produzioni locali.

Il training sull’uso di questi strumenti sarà capillare e farà parte di un piano completo di diffusione e trasferimento delle conoscenze, per garantire l’applicazione dei risultati anche dopo la fine del progetto.