2 Novembre 2022

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La conservazione dei tipi genetici e le potenzialità della biobanca del ConSDABI

ConSDABI

Il ConSDABI (Consorzio per la Sperimentazione, Divulgazione e Applicazione di Biotecniche Innovative), partner del Progetto LEO, è sede del Centro di Ricerca sulle risorse genetiche animali di interesse zootecnico in ambito mediterraneo ed è stato dal 1995 al 2016 il National Focal Point FAO per la biodiversità. Nel rapporto FAO (2007), è stato evidenziato per i bovini, ovini e suini un elevato numero di TGA (tipi genetici autoctoni) e TGAA (tipi genetici autoctoni antichi) estinti o in situazione demografica critica. In particolare, per i bovini, su un totale di 61 razze censite ben 19 sono classificate come estinte.

Secondo la FAO (2012), la conservazione ex situ, ossia la conservazione in biobanche o criobanche di materiale genetico, determina la possibilità di mantenere e migliorare la diversità genetica all’interno di una popolazione e di tutelare, per estensione, la biodiversità dove è allevata (conservazione in situ). Grazie al Progetto LEO, nella sede del ConSDABI è stata costituita una imponente biobanca di materiale genetico delle razze autoctone e a limitata diffusione italiane.

I vantaggi della biobanca possono essere schematizzati nei seguenti punti:

  • stoccaggio di materiale utilizzabile per programmi di riduzione della consanguineità all’interno di una popolazione;
  • possibilità di ritorno “in purezza” di razze ibridate;
  • conservazione e tutela di tipi genetici autoctoni;
  • supporto alla conservazione in situ;
  • “backup” nel caso di problemi genetici o sanitari in una popolazione;
  • supporto alle attività degli Enti Selezionatori e quindi di miglioramento genetico;
  • screening e valutazioni diagnostiche veterinarie.

L’opportunità della costituzione della biobanca presso il ConSDABI permette di raccogliere in un unico punto tutto il materiale raccolto nel corso degli anni, attraverso numerose iniziative di conservazione che si sono susseguite, molte delle quali anche con l’obiettivo di effettuare campionamenti e raccolte di materiale biologico. Questi materiali sono oggi conservati presso strutture spesso non idonee, non sono organizzati in un database nazionale né legati ad altre informazioni utili sulla razza o sull’animale. Come, ad esempio, la consistenza demografica o la capacità produttiva. Queste nuove informazioni e materiale genetico si aggiungono al repository di materiale dei TGA del nostro Paese già presenti nella originale criobanca del ConSDABI.

L’elevato numero di TGA allevati in Italia (oltre 230 per le principali specie di mammiferi) richiede oggi un razionale assetto organizzativo della loro gestione che, pur nel rispetto della realtà territoriali nelle quali le razze hanno acquistato le peculiarità geno-morfo-funzionali che le caratterizzano, consenta di impiegare le moderne metodiche di indagine genetica e di analisi dei sistemi produttivi e sia un facile accesso per chi voglia intraprendere ricerche in quest’ambito.

La biobanca è perfettamente attrezzata per conservare in maniera appropriata materiale biologico di diversa natura. Difatti, i mezzi potenziali per conservare la diversità genetica includono la conservazione di campioni a temperatura ambiente e soprattutto in crioconservazione.

In particolare, quest’ultima forma di conservazione permette lo stoccaggio di materiale biologico senza deterioramento per tempi tecnicamente indefiniti (Mazur, 1985).

Il materiale genetico ospitato presso la biobanca LEO affidata alla ConSDABI sarà composto da oltre un milione di campioni biologici di diversa origine e matrice messi a disposizione del Progetto in comodato gratuito e per le sole finalità di ricerca e tutela della biodiversità da parte di AIA, che ne detiene la proprietà.

In particolare, presso la Biobanca sono conservati:

A temperatura ambiente:

  • Bulbi piliferi (Tricoteca)
  • Tessuti raccolti con marche auricolari bioptiche
  • Materiale ematico raccolto con Vektard
  • Tamponi nasali e salivari
  • Campioni ematici liofilizzati

Campioni crioconservati (-20°C):

  • Sangue intero
  • Materiale seminale
  • Tessuti di varia origine (muscolo, cartilagine, ecc.)
  • DNA totale
  • Ovociti
  • Cellule somatiche

Un punto cruciale nella gestione della biobanca è il mantenimento della qualità del materiale biologico in funzione delle modalità di raccolta e di conservazione e della sua utilizzazione successiva. La procedura di controllo di qualità deve essere in grado di fornire una serie di informazioni relative alla qualità e quantità di materiale genomico estraibile dai campioni e alla sua integrità, specificatamente in funzione delle possibili tecniche di analisi applicabili a valle.