Il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) dell’Università degli Studi di Palermo, è stato istituito con D.R. 4807/2012 e attivato il 1 gennaio 2013.
Le tematiche di ricerca del Dipartimento SAAF rientrano nell’ambito più generale delle scienze agrarie, agro-alimentari, forestali ed ambientali. In particolare, il Dipartimento SAAF ha lo scopo di promuovere, organizzare e coordinare le linee di ricerca di base ed applicativa dei sistemi produttivi agrari, agro-zootecnici, agro-forestali, forestali e dei relativi prodotti nei diversi ambienti in cui essi si realizzano. Il contesto multidisciplinare che è alla base del Dipartimento prevede, pertanto, l’integrazione, secondo un approccio olistico, degli aspetti connessi allo studio di tali problematiche sotto il profilo della valorizzazione dei contesti rurali ed ambientali a diverso livello di antropizzazione, delle emergenze naturali e delle peculiarità ambientali, paesaggistiche e agro-forestali, inclusa la individuazione, la tutela e la valorizzazione, anche con metodi innovativi e biotecnologici della biodiversità in ambito microbiologico, vegetale ed animale e la tipicizzazione dei prodotti agro-silvo-pastorali ed alimentari. Il SAAF possiede laboratori dotati delle strumentazioni di base e avanzate, in cui i ricercatori lavorano con accuratezza e meticolosità per generare conoscenze di alto livello nell’ambito della sicurezza alimentare, della tracciabilità e della qualità delle produzioni agroalimentari.
Nel campo delle produzioni animali, l’attività di ricerca comprende varie tematiche della genetica e della genomica per: l’identificazione e analisi di mutazioni in geni candidati per la produzione quanti-qualitativa di latte nei piccoli ruminati; la genotipizzazione a geni candidati per la resistenza/suscettibilità a patologie nei piccoli ruminanti; lo sviluppo di metodi per la caratterizzazione, l’autenticazione e la tracciabilità dei prodotti di origine animale; lo sviluppo di metodi per la verifica delle parentele; l’analisi del genoma delle specie di interesse zootecnico per l’identificazione di Copy Number Variation; studi di associazione Genome-Wide per caratteri legati alla produzione di latte e ai tratti morfologici nei ruminanti; il sequenziamento di genomi negli animali di interesse zootecnico; l’identificazione di selection signature; l’analisi della biodiversità zootecnica per lo studio della struttura di popolazione e la stima degli indici di diversità.
ATTIVITA’ NEL PROGETTO LEO
Il Dipartimento SAAF è partner del progetto LEO, impegnato nell’azione 1, nell’azione 2 e nell’azione 5. Si occupa della individuazione e validazione di protocolli per il rilevamento in allevamenti ovini e caprini di fenotipi legati al benessere e alla resistenza alle patologie, di protocolli di resistenza/tolleranza a patogeni (su campione di latte individuale e di massa) e identificazione dei microrganismi patogeni associati a mastiti.
Nello specifico, le attività riguardano la raccolta di parametri del latte come l’urea, il BHB, l’acetone, il punto crioscopico e conducibilità elettrica stimati su campioni di latte individuale e di massa con sistema Milkoscan FT. Sugli stessi campioni di latte, vengono effettuate le analisi per la valutazione e correlazione tra cellule somatiche differenziali, cellule somatiche totali e presenza di batteri mastidogeni attraverso l’esame batteriologico.
Con l’obiettivo di verificare l’incidenza e il meccanismo di resistenza alla Maedi Visna, una parte delle attività sono volte alla genotipizzazione del gene TMEM154 che modula la resistenza/suscettibilità degli ovini al virus Maedi Visna, accompagnata dalle analisi sierologiche (test Elisa) che valutano la positività o negatività.
Altre attività legata alla sfera sanitaria, è la validazione del metodo FAMACHA, per il controllo dei nematodi gastro-intestinali e quindi delle parassitosi negli ovini, accompagnato dal prelievo delle feci ed esame coprologico. Negli animali che presentano un elevato carico parassitario, il metodo FAMACHA può aiutare a identificare gli animali per i quali si raccomanda la sverminazione oppure quelli che non hanno bisogno di alcun trattamento.
