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21-23 Giugno 2019 – Modica (Rg) – F.A.M.-M.A.C.

La Fiera Agroalimentare Mediterranea di Modica con al centro la terza sessione specialistica zootecnica

 Da venerdì 21 a domenica 23 giugno 2019, grazie alla collaborazione di A.I.A.-Italialleva con la locale Camera di Commercio, si è tenuta una nuova edizione della manifestazione espositiva della F.A.M.-M.A.C. presso il Foro Boario della cittadina in provincia di Ragusa, dedicata al mondo dell’allevamento. Grande interesse per le esposizioni allevatoriali e per il Convegno Anacli

Nei giorni da venerdì 21 a domenica 23 giugno 2019, presso il Foro Boario di Modica, la cittadina in provincia di Ragusa, si è tenuta la terza sessione specialistica della Fiera Agroalimentare Mediterranea-Mostra Agricola della Contea (F.A.M.-M.A.C.).

La manifestazione espositiva della Fiera Agroalimentare Mediterranea, interamente dedicata al mondo dell’allevamento, è stata realizzata anche quest’anno con il coordinamento della Camera di Commercio di Catania Ragusa Siracusa della Sicilia Orientale e del Comune di Modica, grazie alla collaborazione di A.I.A.-Italialleva, delle Associazioni Allevatori delle razze Frisona e Jersey Italiana (Anafij), Pezzata Rossa Italiana (Anapri), Charolaise e Limousine (Anacli) e del Cpa ragusano.

Le esposizioni tradizionali della Fiera modicana hanno riscosso grande interesse: in primis , la “Mostra della Zootecnica”, vetrina di bovini iscritti ai Libri Genealogici delle razze Limousine, Charolaise, Frisona Italiana, Pezzata Rossa Italiana, e di soggetti appartenenti al Registro Anagrafico della razza bovina Modicana e dell’Asino Ragusano.

La rassegna zootecnica clou  è stata la Mostra Regionale Anacli delle razze Charolaise e Limousine, manifestazione di particolare importanza visto il rilievo dell’allevamento bovino da carne nell’area mediterranea.

Anacli ha altresì realizzato un incontro convegnistico particolarmente apprezzato dagli allevatori, incentrato sulla relazione del direttore tecnico di A.I.A. Riccardo Negrini, che si è soffermato sulle attività dell’Associazione, sui nuovi Indici Genetici delle due razze già pubblicati, sulla loro importanza anche ai fini della redditività degli allevatori e sullo stato di avanzamento del Progetto I-Beef . “E’ molto importante, in questa fase – ha tra l’altro sostenuto Negrini – individuare animali resistenti a condizioni ambientali che potrebbero pregiudicarne le perfomances: mi riferisco al problema dello stress  da caldo che non riguarda solo l’allevamento bovino da latte”. Il Direttore Tecnico di A.I.A. ha anche parlato delle prospettive della genomica, ai fini di una indicizzazione dei riproduttori utile a costituire una base dati con il contributo fondamentale degli allevatori, soprattutto per il reperimento dei campioni genetici.

Da parte sua il presidente di Anacli Malko Gallone, oltre ad illustrare le motivazioni dell’incontro, ha tracciato gli obiettivi del prossimo futuro dell’Associazione: “Siamo in una fase di consolidamento delle nostre attività – ha detto il Presidente -, ma c’è spazio anche per alcune innovazioni, sia dal punto di vista della fruibilità delle informazioni a favore degli allevatori associati, con la previsione di un rinnovamento del sito web  istituzionale dell’Anacli, sia per il potenziamento della diffusione delle due razze, favorendo l’allargamento della base associativa e creando nuove opportunità di confronto in manifestazioni fieristiche nelle aree di diffusione e di crescita dei nostri allevamenti”.

“Il percorso di rilancio della zootecnia siciliana – dichiarano il presidente dell’Associazione Italiana Allevatori-A.I.A., Roberto Nocentini, ed il direttore generale Roberto Maddé – iniziato da qualche tempo e che ha aggiunto di recente un importante tassello riguardante prevalentemente il settore equino con la ‘rinascita’ della Tenuta di Ambelia, nel catanese, si arricchisce con questa ulteriore esperienza a Modica, in provincia di Ragusa. E’ una testimonianza del dinamismo e della volontà di esser protagonisti degli allevatori della Sicilia Orientale. Allevatori in gran parte giovani, che chiedono attenzione alle Istituzioni ed un segnale positivo per dar forza alla loro voglia di innovazione in zootecnia, mantenendo al tempo stesso un presidio della cultura e della tradizione allevatoriale locale che privilegia qualità, tipicità, biodiversità e sviluppo sostenibile”.