4 Luglio 2024

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Lo stress da freddo nei bovini da latte e da carne

a cura di: DAFNE, Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – Università degli Studi della Tuscia

Gli animali omeotermi, al fine di manifestare le migliori condizioni di benessere e produttive devono trovarsi nella zona di termoneutralità (TNZ), definita come “quel range di temperatura ambientale dove un animale endotermo mantiene la propria temperatura corporea senza incrementare il metabolismo basale” (McNab, 2012). La TNZ per la maggior parte degli animali allevati è compresa tra 4 e 25 °C (Habeed et al., 2018), anche se varia da specie a specie e in funzione dell’età e dello stadio fisiologico (de Castro Júnior e Silva, 2021). Quando la temperatura ambientale supera questi valori di riferimento parliamo rispettivamente di stress da freddo e stress da caldo. Entrambi hanno la stessa importanza e possono condurre gli animali alla morte (Baêta e Souza, 1997).

In generale, la maggior parte degli studi riguardano lo stress da caldo. Lo stress da freddo è poco considerato e molti autori si sono concentrati sul bovino da latte e da carne allevato al pascolo durante l’anno e con semplici strutture per il riparo (Graunke et al., 2011). Gli studi eseguiti in stalle sono pochi in quanto vi è la convinzione che la stalla fornisca un riparo sufficiente dal freddo. I bovini si adattano molto bene a variazioni di temperatura e umidità durante l’anno (Kadzere et al., 2002). Il bovino da latte ha una buona resistenza al freddo in quanto la produzione di calore metabolico aumenta con la produzione latte e così aumenta la resistenza al freddo. Brouček et al. (1991) hanno evidenziato che una bovina con una produzione di 36 kg di latte, resite fino a temperature di -45 °C. Altri autori hanno evidenziato che bovine con una produzione annuale di 31,5 kg di latte iniziassero ad andare in stress da freddo quando le temperature scendevano sotto i -6,7°C con una velocità del vento pari a 0,32 m/s (Angrecka e Herbut, 2015). Inoltre, con il freddo l’animale produce meno latte ma ripristina i suoi livelli produttivi dopo solo un giorno che il freddo è finito (Angrecka e Herbut, 2015).

Anche il bovino da carne è un animale che resiste molto al freddo. Solitamente viene allevato in feedlot, ovvero recinti da ingrasso aperti e dove gli animali vengono alimentati per l’accrescimento e l’ingrasso, solitamente privi di ripari. In bibliografia vi sono risultati molto diversi, infatti uno studio ha riportano una resistenza al freddo in animali adulti fino a temperature di -18°C (Hahn, 1997), mentre un altro studio riporta una resistenza fino a -40°C in animali in fase di finissaggio, allevati in feedlot (Young, 1981). Comunque, può essere utile disporre dei teli o piantumare degli alberi nei pressi del feedlot per riparare gli animali da venti freddi (Young, 1981).

Con il freddo avvengono importanti cambiamenti fisiologici nell’animale, quali:

•          Calo della digeribilità apparente: aumentano le contrazioni gastrointestinali e i movimenti peristaltici (aumento del passage rate ruminale e intestinale), di conseguenza l’alimento permane per un minor tempo nel tratto gastrointestinale e i microbi e gli enzimi non hanno il tempo sufficiente per digerirlo;

•          Incremento del consumo di alimento: per mantenere costante la propria temperatura corporea, l’animale incrementa l’assunzione di alimento, ma questo non corrisponde ad un incremento di peso. Per aiutare l’animale a fronteggiare il freddo, per ogni decremento di un grado centigrado della temperatura ambientale, bisognerebbe aumentare il livello energetico della razione di 2,89 KJ/kg;

•          Alterazione dei parametri vitali e del comportamento: per fronteggiare il freddo e ridurre la dissipazione del calore, l’animale cammina meno e sta molto meno in piedi e riduce la frequenza respiratoria. Per aumentare la produzione di calore, aumenta la frequenza cardiaca.

In uno studio condotto da Wang et al. nel 2023, bovini esposti a temperature medie di -14,02 °C, corrispondenti ad un THI di 18,60, riportavano una riduzione significativa del peso finale, dell’ingestione di alimento e dell’indice di conversione alimentare rispetto al gruppo di controllo allevato a temperature medie di 13,29 °C corrispondenti ad un THI di 56,77 (Wang et al., 2023).

Di conseguenza, i bovini sono animali molto resistenti al freddo ed eccetto che in alcune zone del mondo, la trattazione dello stress da freddo non suscita molto interesse.