9 Dicembre 2021

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Misurare con precisione: i laboratori della rete di A.I.A.

Associazione Italiana Allevatori

Tutti i sistemi che elaborano dati forniscono risultati che sono lo specchio delle informazioni inserite. Per parafrasare quella che è conosciuta come la prima legge dell’informatica, se inseriamo in un sistema dati di cattiva qualità e poco attendibili otterremo dei risultati di cattiva qualità e poco attendibili, quindi inutilizzabili. Nessun modello di elaborazione ha il dono magico di sistemare i dati errati o completare quelli mancanti. Anzi, possiamo dire di essere fortunati se il risultato che leggiamo è palesemente sbagliato e distante dalla realtà, piuttosto che leggere dati verosimili che però non sono la fotografia di quello che abbiamo bisogno di analizzare.

Questa considerazione coinvolge tutti i dati che raccogliamo in azienda, quello che deve guidare chi inserisce i dati nel software di gestione è la precisione, la tempestività e la completezza delle informazioni. Il sistema di raccolta dati di A.I.A. (associazione Italiana Allevatori, capofila del Progetto LEO) segue le linee guida del comitato internazionale per la standardizzazione della raccolta dei dati delle performance animali (ICAR) e quindi sia gli eventi che i dati produttivi e analitici seguono rigide procedure di validazione.

In generale, soprattutto quando i dati escono da misurazioni effettuate da strumenti, molta attenzione deve essere posta alla loro precisione e accuratezza. Quello che si deve ottenere da uno strumento, sia esso lo strumento di misurazione automatica delle produzioni in sala mungitura o lo strumento del laboratorio che fornisce i parametri analitici del latte o della qualità dei foraggi, sono misure affidabili.

La figura di seguito sintetizza in modo grafico il concetto. Lo strumento deve essere preciso nel senso che se misuro più volte la stessa cosa mi deve dare lo stesso risultato, e deve essere accurato nel senso che mi deve restituire un valore rappresentativo del parametro. Avere solo una di queste caratteristiche, o peggio ancora nessuna delle due, non risolve il problema dell’affidabilità del dato.

I laboratori della rete di A.I.A. sono 12 e forniscono una buona parte dei parametri del Progetto LEO, sono sottoposti continuamente a procedure di verifica della precisione e accuratezza. Giornalmente analizzano più di 47.000 provette di latte che rappresentano la qualità del latte e lo stato di salute e benessere degli animali. Per effettuare questa mole di analisi i laboratori utilizzano metodi di routine basati sulla spettroscopia del medio-infrarosso (MIR). Questi strumenti possono analizzare fino a 600 campioni l’ora e hanno bisogno, come tutti gli strumenti, di una grande attenzione sia all’impostazione iniziale dei parametri che alla manutenzione e verifica routinaria delle performance.

La procedura di verifica routinaria prevede azioni quotidiane, mensili e semestrali da parte dell’operatore di laboratorio seguendo le norme ISO 9622/IDF141:2014 e ISO 13366-2/IDF 148-2:2006 e un controllo gestito da un ente terzo che fornisca una misura della performance di laboratorio attraverso il confronto con altri laboratori del settore (partecipazione a circuiti interlaboratorio – Ring Test).

Tra i controlli che l’operatore deve effettuare citiamo la ripetibilità e riproducibilità (controllano che gli strumenti lavorino in condizioni di precisione e accuratezza), l’utilizzo del Campione pilota (un campione preparato con una concentrazione nota di grasso o altri parametri analitici da sottoporre alla macchina ogni 10/15 campioni, con cui si verifica che lo strumento continui a dare una misurazione corretta per tutto il periodo di utilizzo), la taratura (verifica mensilmente se lo strumento legge correttamente una sequenza di campioni preparati con specifici range di grasso, proteina, lattosio e cellule somatiche).

Tutti i laboratori della rete A.I.A. hanno l’obbligo di partecipare ai Ring Test. Questo controllo si basa sull’analisi, lo stesso giorno per tutti i laboratori, di un set di campioni preparato con livelli di grasso, proteine e altri parametri noti all’organizzatore del circuito ma ignoti ai singoli partecipanti. Tutti i laboratori dovrebbero fornire la stessa misurazione dei parametri. I laboratori che si discostano troppo ed escono da un’area di accettazione sono poco performanti e dimostrano che non seguono le buone prassi di laboratorio e quindi devono attuare delle azioni correttive (per esempio manutenzione dello strumento e taratura). Il grafico qui riportato rappresenta uno dei risultati del ring test, ogni pallino è un laboratorio e il rettangolo rosso è l’area di accettazione.

Per garantire questo elevato standard di affidabilità dei dati, A.I.A. si è dotata di un laboratorio (Laboratorio Standard Latte – L.S.L.) in grado di produrre i campioni di riferimento a titolo noto (ossia i campioni con un livello noto di percentuale di grasso, proteina, lattosio o altri parametri per tutte le specie per cui vengono effettuate le analisi del latte), certificato e accreditato al fine di poter organizzare i circuiti interlaboratorio – Ring Test. Ai Ring Test organizzati dal L.S.L. partecipano oltre ai laboratori della rete di A.I.A. anche i laboratori degli Istituti Zooprofilattici e altri laboratori privati.

Una rete di laboratori organizzata, che persegue lo stesso fine, che lavora con le stesse metodiche, che integra le competenze, è una realtà forte a livello nazionale e garantisce l’affidabilità dei dati raccolti dal Progetto LEO.