IZSAM – IZSUM
Il Ministero della Salute, dal 1 gennaio 2000, detiene la Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica (BDN), ma in cosa consiste esattamente la BDN e quali sono i suoi obiettivi?
Cos’è la BDN?
Inizialmente istituita per la sola specie bovino/bufalina (eravamo in piena crisi “mucca pazza”), la banca dati copre, oggi, 11 anagrafi diverse:
- anagrafe bovina/bufalina
- anagrafe ovina e caprina
- anagrafe suina
- anagrafe avicola
- anagrafe equidi
- anagrafe apistica
- anagrafe degli impianti di acquacoltura
- registrazione circhi
- anagrafe dei lagomorfi (conigli)
- anagrafe dei camelidi ed altri ungulati
- anagrafe delle chiocciole
In senso stretto, la BDN è una anagrafe (un registro) nella quale vengono censiti gli allevamenti (con l’indicazione del proprietario degli animali e del responsabile dell’allevamento chiamato operatore o, in gergo tecnico, detentore, conduttore o allevatore), gli animali e i movimenti degli stessi (incluse nascita e decesso).
L’aggiornamento della BDN è un meccanismo complesso che necessita di uno sforzo continuo da parte di tutti gli attori coinvolti. A differenza dell’anagrafe umana, che nella maggior parte dei casi richiede al massimo una decina di interazioni, la BDN bovina interessa circa 130.000 allevamenti (e quindi operatori) che giornalmente devono:
- applicare le marche auricolari sui nuovi nati e riportare in BDN i dati anagrafici del vitello (due milioni di vitelli nati all’anno);
- registrare in BDN gli acquisti degli animali. Si tratta di oltre 3.800.000 registrazioni annuali;
- notificare alla BDN la vendita dei capi o gli animali morti in allevamento;
- comunicare alla BDN gli spostamenti verso i pascoli; queste movimentazioni coinvolgono circa 360.000 bovini/anno.
Al fine di chiudere il cerchio, i responsabili degli stabilimenti di macellazione devono indicare, capo per capo, gli animali abbattuti (tre milioni di capi/anno).
Tutto questo sforzo consente di avere all’interno della BDN la fotografia esatta dei quasi sei milioni di bovini attualmente presenti in ogni singolo allevamento italiano e di conoscere, in caso di emergenze sanitarie, quali allevamenti e quali animali sono entrati in contatto fra loro.
Quali sono obiettivi del sistema?
Se considerata a sé stante, l’anagrafe, non rappresenta un grande valore. La sua reale funzione è quella di fornire informazioni ad altri sistemi che non potrebbero operare senza questa solida e puntuale base conoscitiva. In 20 anni, intorno alla BDN sono nati numerosi applicativi che, insieme alle anagrafi, costituiscono il portale dei sistemi informativi veterinari: Vetinfo.
Questo portale si compone di una sezione pubblica, che fornisce servizi quali news, riferimenti alla normativa vigente, informazioni di interesse e collegamenti ad altri siti nazionali ed internazionali coerenti con l’area (si segnala l’interessante link alle statistiche zootecniche) e di una sezione riservata dedicata agli addetti ai lavori.
In questa seconda sezione, oltre agli allevatori, operano i veterinari ufficiali delle ASL, gli operatori delle associazioni di categoria, i veterinari privati, gli istituti zooprofilattici, le associazioni di razza, i responsabili dei mattatoi, i fornitori di marche auricolari, i trasportatori di animali, le farmacie, ognuno con un compito preciso e definito dalla norma. Ad esempio:
- gli allevatori registrano gli eventi (nascite, movimenti e morti) relativi agli animali o i trattamenti effettuati sugli stessi in base alle indicazioni ricevute dal veterinario;
- i veterinari ufficiali registrano i controlli sugli allevamenti e i prelievi eseguiti sui singoli capi;
- gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali registrano i risultati degli esami dei prelievi effettuati dai veterinari pubblici;
- i veterinari libero professionisti prescrivono le ricette ed i trattamenti utilizzando esclusivamente il portale veterinario;
- le farmacie vendono i farmaci solo per le ricette registrate nel portale.
È agevole comprendere come la BDN e tutti i sistemi informativi presenti in Vetinfo rappresentino la base fondante del sistema di sorveglianza epidemiologica, in grado di garantire l’efficace gestione della sanità animale e della sicurezza alimentare e quindi, in ultima analisi, di tutte le attività di sanità pubblica.
Un aspetto importante che ha guidato lo sviluppo del portale veterinario è la ricerca di interconnessione fra i diversi sistemi al fine di evitare la duplicazione delle registrazioni. Oggi, a oltre 20 anni dal suo esordio, i principali applicativi del portale sono fra di loro interconnessi. Una ricetta non può essere redatta se l’allevatore non ha registrato gli animali in banca dati; una medicina non può essere venduta se il veterinario non ha inserito la ricetta, e così via…
Da “noioso impaccio burocratico”, il sistema si è gradualmente trasformato in strumento di gestione delle attività quotidiane nel quale ognuno condivide con gli altri i propri dati. Una tale impostazione, totalmente in linea con l’agenda digitale del nostro Paese, presenta vantaggi per tutti in quanto non è necessario reinserire le informazioni generate da altri, riduce le perdite di tempo, limita le possibilità di errore e moltiplica il valore delle informazioni presenti nel sistema.