18 Luglio 2024

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Condizioni di stress nell’ape occidentale (apis mellifera l.) causate da situazioni meteoclimatiche avverse

a cura di: DAFNE, Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – Università degli Studi della Tuscia

È indubbio che i cambiamenti climatici in atto stanno avendo effetti rilevanti sulle api, domestiche (i.e., Apis mellifera L.) e selvatiche, sia direttamente (ondate di calore, alternanza repentina di condizioni climatiche, siccità prolungata, altri eventi estremi, regimi termo-pluviometrici che si discostano di gran lunga dai trend stagionali e annuali tipici dell’area geografica di riferimento) e sia indirettamente attraverso l’impatto esercitato sull’unica risorsa alimentare di questi insetti, le piante (Cunningham et al., 2022; Le Conte and Navajas, 2008; Vercelli et al., 2021). In Italia, tra gli addetti del settore sono ben noti gli eventi meteoclimatici avversi che avendo effetto sulle principali fioriture d’interesse apistico stanno rappresentando un grande ostacolo all’attività allevatoriale, specie quella primaverile, e che si ripetono ormai da alcuni anni (Danieli et al., 2022). Quali impollinatori, le api in generale svolgono un importante servizio ecosistemico ma, al contempo, essendo indissolubilmente legate ad alcune piante d’interesse, ogni cambiamento che riguarda le singole specie vegetali foraggiate, e le loro comunità, può causare un impatto notevole sul ciclo di vita di questi insetti (Cunningham et al., 2022; McAfee et al., 2019; Saha et al., 2012).

Relativamente a tale stato di cose, solo più recentemente la gestione apistica è stata, ed è tutt’ora, oggetto di avanzamenti tecnologici che la stanno portando in una nuova dimensione, quella dell’Apicoltura di Precisione (Precision Beekeeping – PB) grazie alla diffusione di sensori a basso costo, e di sistemi d’integrazione di sensori e di trasmissione/condivisione dei dati acquisiti che consentono un continuo monitoraggio in tempo reale.

Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle api e sulla relativa attività d’allevamento sono studiati da relativamente poco tempo e sono maggiormente concentrati sulle condizioni di stress termico (o da caldo) che le api potenzialmente subiscono in relazione a ondate di calore, specie se prolungate. Lo stress da caldo può esitare in malformazioni corporee dell’animale, quali quelle a carico dell’apparato boccale (proboscide), delle zampe e delle ali (Groh et al., 2004), riducendo il potenziale di foraggiamento delle api operaie, con effetti sia sullo sviluppo della colonia (tassi di deposizione, longevità individuale, adeguato nutrimento della covata ecc.) e sia sulle sue capacità produttive e riproduttive (e.g., miele, polline).

Nel recente, si sono andati consolidando metodi indiretti per le valutazioni relative agli effetti dei cambiamenti climatici sull’apicoltura (Landaverde et al., 2023; Van Espen et al., 2023; Vercelli et al., 2021), basati in larga parte sulla percezione da parte degli allevatori di tali effetti attraverso la somministrazione di appositi questionari e/o attraverso interviste. Dal punto di vista pratico/operativo, in Italia il Piano Gestione Rischi in Agricoltura (PGRA, 2021; 2022) fornisce indicazioni utili, per il settore apistico, al fine individuare gli eventi meteoclimatici avversi (Tabella 1), attraverso il computo di appositi indici (Tabella 2), e quindi il loro impatto sulla produzione di alcuni miele monoflorali.

Tabella 1. Definizione degli eventi climatici avversi considerati per la stima del danno da mancata produzione melaria monoflorale

EventoCodiceDefinizione operativa1
Rainy DaysRDGiorni con precipitazioni che durano almeno la metà del periodo di luce della giornata.
Cold DaysCDGiorni con temperature <15°C che hanno una durata pari ad almeno la metà del periodo di luce della giornata.
Hot DaysHDGiorni con temperature >36°C che hanno una durata pari ad almeno la metà del periodo di luce della giornata.
Frosty DaysFDGiorni con abbassamento termico inferiore a 0°C con una durata di almeno un’ora.

1Allegato 3, Sezione 2 Parte I e III del D.M. n. 9402305/2020.

Tabella 2. Definizione delle condizioni climatiche avverse

IndiceCodiceDefinizione operativa
Heavy Rain ConditionHRCRapporto tra i giorni con precipitazioni che durano almeno la metà del periodo di luce della giornata (RD) e del numero dei giorni di fioritura (FT) delle specie nettarifere interessate.
Cold Stress Condition  CSCRapporto tra i giorni con temperature al di sotto dei 15°C per una durata pari ad almeno la metà del periodo di luce della giornata (CD) e del numero di giorni di fioritura (FT) delle specie nettarifere interessate.
Hot Stress Condition  HSCRapporto tra i giorni con temperature al di sopra dei 36°C per una durata pari ad almeno la metà del periodo di luce della giornata (HD) e del numero di giorni di fioritura (FT) delle specie nettarifere interessate.
Late Frost Condition  LFCRapporto tra i giorni con abbassamento termico inferiore a 0°C con una durata di almeno un’ora (FD) e del numero di giorni della stagione primaverile (ST) o della fase di emergenza delle infiorescenze (IET).                                                                                                                                                                           

Sebbene tali indicazioni possano essere di utilità pratica nel definire le situazioni di rischio da mancata produzione, anche ai fini di possibili indennizzi erogati da parte delle compagnie assicurative, è da rilevare che le soglie adottate non sembrano essere basate su evidenze scientifiche consolidate. Pertanto, questo settore esige ancora approfondimenti per consentire di produrre stime anche economiche in grado di giustificare gli investimenti in PLF da parte degli imprenditori apistici, attualmente scettici sulle reali possibilità che tali sistemi possano rappresentare un effettivo vantaggio in termini di redditività d’impresa.