Descrizione del parametro: Indica il punto di congelamento del latte, si misura in gradi centigradi e per norma è compreso tra –0,525 e –0,530 °C. La legge stabilisce un limite a –0,520 °C, valori di congelamento superiori indicano uno stato di annacquamento del latte e ciò pone problemi alla sua commercializzazione; va tuttavia precisato che non comporta rischi per la salute. Diversi sono i fattori che portano a variazioni dell’indice crioscopico del latte senza che vi sia una volontaria aggiunta di acqua tra cui la razza delle bovine allevate, il periodo di lattazione, la mungitura serale o mattutina, il tipo di alimentazione, l’insorgenza di mastite, la stagione, le modalità di mungitura, il sistema di raccolta del latte, il prelievo, conservazione dei campioni di latte, la presenza del conservante, nonché, infine, le modalità stesse di analisi.
Possibili Applicazioni: Il controllo del punto di congelamento del latte è un utile strumento che può essere utilizzato per svolgere assistenza tecnica in azienda e nei caseifici ma anche per l’assistenza veterinaria.
Metodo di analisi: Crioscopi e strumenti FT-IR di vecchia e nuova generazione, quali ad esempio: MilkoScan 7 RM, MilkoScan FT + o MilkoScan FT 6000.
Unità di misura: gradi Celsius (°C)