7 Ottobre 2021

Home » Notizie » Biodiversità » La biodiversità zootecnica italiana: importanza, situazione attuale e prospettive

La biodiversità zootecnica italiana: importanza, situazione attuale e prospettive

Università degli Studi di Palermo

L’agro-biodiversità è la diversità biologica che contribuisce alla produzione agricola.

L’Italia vanta un importante patrimonio zootecnico articolato in diverse razze e popolazioni autoctone appartenenti alle diverse specie. Infatti, nel corso dei secoli, i processi di selezione (naturale e artificiale) hanno generato una pluralità di razze e popolazioni con ottimale adattamento alle particolari condizioni di vita del proprio ambiente. Questa armonia delle popolazioni autoctone con il territorio in cui si sono conservate, si esprime generalmente in termini di rusticità, frugalità, resistenza alle malattie, capacità di vivere, riprodursi e produrre con risorse alimentari modeste, anche nei casi in cui razze con maggiori attitudini produttive andrebbero incontro a problemi ambientali che annullano le loro potenzialità genetiche.

Nonostante ne venga riconosciuta l’importanza, attualmente la biodiversità zootecnica locale risulta seriamente compromessa, a causa della sostituzione con razze cosmopolite. Infatti, la selezione attuata negli ultimi decenni, ha posto come scopo principale l’incremento produttivo, cercando di soddisfare le esigenze di una maggiore redditività. Gli effetti collaterali di tale azione sono stati molteplici, come ad esempio l’abbandono delle aree più svantaggiate (collina e montagna), l’intensificazione degli allevamenti, con un distacco crescente tra ambiente naturale ed animali, nonché tra superficie aziendale e numero di capi allevati. Diretta conseguenza di ciò è stato l’abbandono delle razze autoctone, ritenute poco redditizie perché meno produttive.

Negli ultimi anni, si è registrato un crescente interesse nel recupero, nella conservazione e nella valorizzazione delle razze e popolazioni locali. A tal riguardo, diversi progetti nazionali hanno focalizzato l’attenzione sulla tematica, con lo scopo di verificare lo stato di conservazione e la variabilità genetica esistente nelle diverse popolazioni zootecniche di maggiore interesse (bovini, ovini, caprini, suini, avicoli, ecc..), raccogliendo sempre più dati utili per implementare le conoscenze e attuare opportune strategie. In questo contesto, si inserisce anche il progetto LEO, con l’ obiettivo di migliorare la qualità delle produzioni zootecniche italiane, nel rispetto del benessere animale e dell’ambiente.

Attualmente, le Risorse Genetiche Animali Italiane (ItAnGR) registrate nel sistema informativo della FAO (Domestic Animal Diversity Information System, DAD-IS) e presenti nel breed data sheet sono 282, delle quali 46 transfrontaliere (http://www.fao.org/dad-is/browse-by-country-and-species/en/). Il numero di razze/popolazioni incluse è molto diversificato tra le differenti specie: ovini (71), conigli (46), caprini (45), bovini (35), cavalli (30), polli (16), maiali (12) e asini (8); molto basso risulta il numero di popolazioni per le altre specie avicole. Il livello di rischio di perdita di questo importante patrimonio è preoccupante, considerato che circa il 38% è giudicato “critical” ed il 33% “endangered”. Solo il 14% delle Risorse Genetiche Animali Italiane elencate in DAD-IS non sono a rischio, e queste includono molte razze transfrontaliere.

Con l’aumento della disponibilità di marcatori molecolari per la maggior parte delle specie di interesse zootecnico, e con lo sviluppo di sofisticate tecniche analitiche, è notevolmente aumentata la capacità di analisi della struttura genetica e dei livelli di variabilità delle razze locali. I dati genomici hanno assunto un ruolo cruciale nella gestione della biodiversità, per stabilire le priorità di conservazione e per la scelta di adeguate pratiche di gestione.

La sfida per i prossimi anni è quello di implementare le conoscenze sullo stato di variabilità genetica, e raccogliere informazioni e dati per avere un quadro quanto più ampio e dettagliato della biodiversità zootecnica italiana e del loro potenziale produttivo, promuovendone nel contempo l’allevamento in chiave multifunzionale e di presidio del territorio, non finalizzato alla sola produzione alimentare, ma indirizzato anche al mantenimento di prodotti locali tipici, e soprattutto compatibili con le esigenze della conservazione dell’ecosistema.

Il Progetto LEO, con le sue molteplici finalità, è uno strumento fondamentale per il raggiungimento di questi obiettivi e per valorizzazione della biodiversità locale del nostro paese.