11 Ottobre 2021

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Il cambiamento climatico (riscaldamento globale): maggiori rischi per la produzione di qualità

UNITUS – DAFNE

La crescente preoccupazione per gli effetti deleteri del cambiamento climatico sul comfort termico degli animali da allevamento è oggi giustificata non solo per i paesi che si trovano ine aree tropicali e subtropicali, ma anche per quelli in zone temperate dove oramai da anni l’aumento della temperatura e dei fenomeni estremi (ondate di calore) stanno diventando un problema.

A livello mondiale, la produzione animale dovrà aumentare nei prossimi decenni per soddisfare il crescente fabbisogno. Dobbiamo aspettarci che i sistemi zootecnici (basati sul pascolo, i sistemi di allevamento misto o il sistema industrializzato) saranno sempre più influenzati negativamente dal cambiamento climatico.

Nostri studi hanno descritto la dinamica dell’indice di umidità e temperatura (THI) nel bacino del Mediterraneo per il periodo 1971-2050 (Figura 1). Gli studi hanno dimostrato un graduale aumento del THI sia annuale che stagionale durante il periodo in esame e una forte eterogeneità dell’area mediterranea. In particolare, l’analisi ha indicato che Spagna, Francia meridionale e Italia dovrebbero subire il più alto aumento di THI, che nell’ultimo decennio in esame (2041-2050) si stima possa essere compreso tra 3 e 4 unità. In altri termini, il periodo estivo sarà caratterizzato da sempre più elevato ​​rischio di stress da caldo per gli animali da allevamento.

A questo proposito, le mappe di scenario relative alla stagione estiva suggeriscono un ampliamento delle aree del bacino dove i valori estivi di THI potrebbero causare disagio termico negli animali da allevamento. Lo studio ha indicato che è probabile che il bacino del Mediterraneo subisca cambiamenti THI, che possono aggravare le conseguenze del caldo sul benessere degli animali, sulle prestazioni, sulla salute e sulla sopravvivenza.

Un nostro più recente studio ha evidenziato come queste modificazioni si verificheranno anche a livello locale. In particolare, lo studio ha dimostrato come l’aumento del THI sarà un problema per la produzione di latte nell’area vocata alla trasformazione del latte in Grana Padano, con perdite produttive in termini di litri di latte, contenuti di grasso e proteine (Figura 2), aumento della carica microbica totale e delle cellule somatiche, alterazione delle frazioni proteiche (caseiniche in particolare) e alterazione (peggioramento) della attitudine alla caseificazione, fino all’aumento della incidenza della mortalità in stalla.

L’effetto deleterio dello stress da caldo sulla produzione di latte sarà quindi sempre più evidente, soprattutto per prodotti di alta qualità come i formaggi DOP e per molte eccellenze italiane ed europee.



Figura 1
Segnalini, M., U. Bernabucci, A. Vitali, A. Nardone, N. Lacetera. 2013. Temperature humidity index scenarios in the Mediterranean basin. Int. J. Biometeorol. 57:451–458

Figura 2. Rischio di perdita di produzione di latte, proteine e grasso (kg/giorno) nella zona di produzione del Grana Padano correlato alle variazioni del THI nel periodo 2021-2050 nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre.
Vitali, A., M. Segnalini, S. Esposito, N. Lacetera, A. Nardone, U. Bernabucci (2019). The changes of climate may threat the production of Grana Padano cheese: past, recent and future scenarios. It. J. Anim. Sci. 18:922-933,