7 Novembre 2023

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Il formaggio Murazzano Dop e la razza ovina Delle Langhe, un’abbinata vincente

a cura di: Associazione Italiana Allevatori

Tra i molti territori del nostro Paese in cui risalta una forte identificazione fra patrimonio di razze allevate autoctone e prodotti tipici, spesso appunto di derivazione zootecnica, rilevano le Langhe in Piemonte, in particolare le province di Asti e Cuneo.

Un esempio molto chiaro è quello costituito dall’ovino di razza Pecora Delle Langhe e del formaggio Murazzano Dop.

Due produzioni storiche, che hanno la loro massima visibilità in un determinato periodo dell’anno, di solito coincidente con l’ultimo fine settimana di agosto, nel corso della altrettanto storica “Fiera dei 30”, che culmina con i festeggiamenti in onore di San Bartolomeo (nel calendario liturgico, la festa ricorre il 28 agosto) organizzati nel comune di Murazzano, nell’astigiano: la mostra zootecnica è sostenuta tradizionalmente dall’Associazione Regionale Allevatori del Piemonte (ora del Piemonte e della Liguria), cioè l’Arap, in collaborazione con la Regione Piemonte e l’Asso.Na.Pa (Associazione Nazionale della Pastorizia), con un forte coinvolgimento degli allevatori locali.

Anticamente, la “Fiera dei 30” era l’appuntamento di fine agosto nel corso del quale i pastori locali si scambiavano, in una sorta di mostra-mercato, i migliori arieti della razza Delle Langhe in vista della stagione riproduttiva calendarizzata ad inizio della primavera successiva. Le consistenze attuali (2.033 capi iscritti al Lg, di 1.972 femmine e 79 maschi – dati Asso.Na.Pa. 2023) di questa storica razza ovina locale sono sensibilmente diminuite rispetto al passato, ma pastori ed allevatori locali hanno tenuto viva la tradizione anche grazie alla rivalutazione di un prodotto caseario di eccellenza, quale quello costituito dalle caratteristiche “tome” (così vengono chiamate queste “forme”) di formaggio Murazzano a Denominazione di origine protetta.

Le cosiddette “terre alte langarole” (nel basso Piemonte), dove ricade anche il territorio del comune di Murazzano, possono essere considerate la culla di origine genetica delle Pecore Delle Langhe, una biodiversità ovina locale – interessata anche dal Progetto LEO – che ha visto di recente un lieve aumento tornando a superare i 2.000 capi iscritti al Libro Genealogico tenuto dall’Asso.Na.Pa, dopo aver rischiato l’estinzione. L’Associazione Regionale Allevatori, invece, è deputata all’attività di controllo funzionale ed all’assistenza tecnica agli allevatori.

Confrontando le informazioni contenute nel decreto del Ministero dell’Agricoltura (datato 22 aprile 1987) contenente anche i caratteri tipici e gli indirizzi di miglioramento della razza Delle Langhe si rilevava una consistenza (al 1° gennaio 1984) attorno ai 12 mila capi.

Per quanto riguarda la distribuzione territoriale attuale, gli ovini Delle Langhe iscritti si trovano in 32 aziende di allevamento, in tre regioni (Piemonte, Liguria e Marche). Ovviamente, il Piemonte fa la parte del leone (30 aziende, di cui 26 in provincia di Cuneo, 2 in provincia di Asti e le restanti ad Alessandria e Torino), mentre un’altra azienda ricade in Liguria (provincia di Savona) ed un’altra nelle Marche (provincia di Macerata).

Il tipo di allevamento è stanziale, prevalentemente a carattere familiare (il decreto ministeriale sopracitato indicava una numerosità media di 10-20 capi, rilevando una tendenza alla costituzione di greggi più numerosi – dai 100 ai 300 capi – condotti anche in forma cooperativistica).

In sintesi, le caratteristiche esteriori della razza parlano di un ovino di taglia grande, con testa regolare, senza corna, con profilo montonino marcato, orecchie lunghe rivolte in basso ed in avanti, collo di media lunghezza, bene attaccato alla testa e al tronco che è lungo, con diametri longitudinali proporzionalmente prevalenti sui trasversali; gli arti sono piuttosto lunghi e leggeri. Il vello si presenta di colore bianco avorio. Per quanto riguarda i caratteri biometrici, i maschi raggiungono in media i 79 cm al garrese (83 negli adulti), le femmine i 73 cm (75 nelle adulte), nei capi adulti il peso può raggiungere i 90 kg nei maschi e i 70 kg nelle femmine.

Le pecore adulte presentano un buon indice di fertilità (95%) e di prolificità (150%), con un’età media al primo parto di 13 mesi.

Anche se l’indirizzo produttivo di questi ovini va verso la duplice attitudine, la Pecora Delle Langhe fornisce principalmente il latte per il Murazzano Dop, che è un formaggio grasso a pasta fresca. Da disciplinare produttivo, il latte è di Pecora Delle Langhe, in purezza o con latte misto ovino in misura minima del 60% con eventuali aggiunte di latte vaccino in misura massima del 40%. La data di registrazione di questo formaggio risale al 1996, ma la sua storia parla di un prodotto risalente a diversi secoli fa: esso infatti – da notizie rilanciate dalla Fondazione Qualivita – è ritenuto il più antico formaggio appartenente alla tipologia delle Robiole del Piemonte. Al di là delle informazioni di tipo più “leggendario”, storicamente questo formaggio si fa risalire ai tempi dei Celti e si ritiene che discenda dai formaggi astigiani descritti da Plinio il Vecchio. Oggi, della tipologia con latte solo di pecora vengono confezionati solo modestissimi quantitativi, che sono i più pregiati. La sua produzione coinvolgeva un tempo le donne dell’Alta Langa che, il giorno del mercato, si spostavano a Murazzano per vendere il formaggio ai negozianti che poi, a loro volta, lo avrebbero portato ai negozi delle città di pianura, fino a Torino. La storia di questo alimento è strettamente legata a quella delle donne del cuneese, che si occupavano delle pecore, della mungitura e della produzione.