22 Febbraio 2022

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Bovine di razza Rendena, perfettamente adattate all’ambiente montano

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Incastonata fra le Dolomiti della provincia di Trento, la val Rendena ospita da secoli una razza bovina a duplice attitudine, latte e carne, perfettamente adattata all’ambiente montano: la razza Rendena. Fonti storiche fanno risalire le origini dell’allevamento bovino nelle Giudicarie all’età del Bronzo, quando ebbe luogo la colonizzazione della valle da parte dei popoli Reti. Tuttavia, le prime documentazioni scritte in cui viene menzionata la “razza bruna di Rendena” risalgono al diciottesimo secolo. In questo periodo viene riportato il verificarsi di un’epidemia di peste bovina proveniente dall’Asia, responsabile della decimazione delle mandrie.

Per sopperire alla carenza di bestiame, le fonti storiche riferiscono l’importazione nelle Giudicarie di animali provenienti dalle vicine regioni dalla Svizzera meridionale. I soggetti importati, presentando caratteristiche simili a quelli del bestiame locale, si fusero armonicamente con le popolazioni autoctone.

Le importazioni di bovini dalla Svizzera ebbero termine prima della fine del 1700, essendo venuta meno la necessità di ripopolamento. Nel corso del diciannovesimo secolo, la razza Rendena, grazie alle caratteristiche produttive, si impose in tutto il Nord Italia come principale razza da latte, raggiungendo un censo stimato di più di 200’000 capi.

Le sorti di questa razza cambiarono però drasticamente all’inizio del ventesimo secolo. Nel 1907 il Consiglio Provinciale dell’Agricoltura di Trento predispose un programma di miglioramento genetico della razza Rendena tramite incrocio con tori di razza Bruna Alpina. I prodotti ottenuti dagli incroci non soddisfecero gli allevatori, che iniziarono ad osteggiare apertamente l’iniziativa.

Un paio di anni più tardi, su indicazione dell’Ufficio dell’Ispettore Zootecnico, venne imposto un programma di incroci di sostituzione finalizzati a rimpiazzare la razza Rendena con bovini di razza Bruna Alpina. Queste politiche di eliminazione delle razze locali vennero perseguite per tutta la prima metà del Novecento. Fu solo grazie alla strenua e determinata opposizione degli allevatori locali, che continuarono ad allevare gli animali in purezza, a garantire la sopravvivenza della razza.

Nel 1976 il Libro Genealogico della razza Rendena ricevette l’approvazione ufficiale da parte del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste consentendo il riconoscimento ufficiale della razza e dei suoi allevatori. Ad oggi la Rendena è diffusa soprattutto nelle province di Padova, Trento, Vicenza e Verona per un totale di circa 200 allevamenti.

Allevata per secoli sulle Dolomiti, la razza Rendena è stata selezionata per adattarsi a produrre in condizioni ambientali spesso difficili come quelle di montagna, affermandosi come elemento fondamentale della cultura, delle tradizioni locali e del mantenimento del territorio.

Conoscere e tutelare questa razza risulta quindi importante non solo da un punto di vista culturale ed ambientale, ma anche genetico, essendo una preziosa riserva di geni utili per l’adattamento a condizioni ambientali particolari come quelle montane.

Uno studio in corso presso l’Università Cattolica di Piacenza, in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach di Trento e l’Università di Pavia, sta analizzando il genoma di 140 bovine di razza Rendena con l’obiettivo di fare luce sulla storia e lo stato di conservazione del prezioso patrimonio genetico di questa popolazione.

I risultati preliminari di questo progetto hanno mostrato come la razza sia caratterizzata da una spiccata unicità genetica, mostrando tuttavia al tempo stesso tratti comuni alle altre razze bovine dell’arco Alpino. L’analisi del DNA mitocondriale, ovvero quel materiale genetico ereditato unicamente per via materna, ha permesso di individuare nella razza Rendena la presenza di varianti rare molto antiche, non ancora riscontrate in altre popolazioni dell’arco Alpino.

Analisi della diversità molecolare esistente nella popolazione hanno consentito di confermarne la storia più recente, caratterizzata da fasi di espansione demografica, seguite da periodi di contrazione. Inoltre, è stato possibile confermare gli eventi di incrocio con la Bruna Alpina, il cui contributo genetico alla Rendena resta però solo marginale.

Infine, l’analisi del DNA ha consentito l’individuazione di tracce di selezione per geni associati a caratteri produttivi e di adattamento all’ambiente. Una volta validati, i risultati di questo studio consentiranno di fare chiarezza sulle origini e le caratteristiche peculiari di questa razza.

La storia della razza Rendena è stata costellata da difficoltà quali epidemie, conflitti ed inadeguate politiche zootecniche, che ne hanno minacciato la sopravvivenza. La sua scomparsa è sempre stata scongiurata grazie alla determinazione degli allevatori, che ne hanno sempre apprezzato le caratteristiche produttive e di rusticità. Queste doti hanno consentito alla Rendena di superare le difficoltà del passato; tuttavia, una costante attenzione alla tutela della popolazione e del suo patrimonio genetico rimane l’elemento fondamentale per garantirne la sopravvivenza nei secoli a venire.