a cura di: Istituto Sperimentale Italiano Lazzaro Spallanzani, Loc. La Quercia, 26027, Rivolta d’Adda (CR), Italy
La citogenetica consente di identificare le anomalie cromosomiche responsabili di numerose patologie attraverso la rappresentazione ordinata dei cromosomi, ossia il cariogramma. Nell’uomo, in epoca prenatale tali accertamenti vengono di norma eseguiti sulle cellule del liquido amniotico, o dei villi coriali, mentre in epoca postnatale possono essere svolti a partire da un semplice prelievo di sangue.
A differenza di quanto accade nell’uomo, quale sia l’incidenza delle anomalie cromosomiche negli animali domestici non è del tutto chiaro in quanto i soggetti con problemi di varia natura vengono sistematicamente eliminati senza aver condotto approfondimenti tramite indagini citogenetiche per ovvie questioni economiche. Sebbene gli animali portatori di anomalie cromosomiche presentino spesso difficoltà riproduttive più o meno marcate, questi soggetti non sempre evidenziano alterazioni fenotipiche, dunque non li possiamo riconoscere semplicemente osservandoli.
Nell’ambito della prima fase del Progetto LEO, è stata effettuata una valutazione dello stato di avanzamento circa le opportunità, anche tecnologiche, derivanti dall’applicazione delle analisi citogenetiche in ambito zootecnico. Dato che lo scopo della citogenetica è di individuare e caratterizzare le anomalie cromosomiche responsabili di numerose patologie, questa fase ha posto come priorità l’individuazione delle implicazioni più rilevanti nel campo zootecnico, cioè quelle che riguardano l’identificazione di alcune cause responsabili dell’alterazione della fertilità. In tale ambito, una prima esigenza è di identificare se vi sia la necessità di implementare specifiche azioni rivolte alla valutazione cariologica indirizzata alle specie di maggior interesse zootecnico.
Innanzitutto, è bene precisare che per la maggior parte delle specie allevate a scopo commerciale esistono già innumerevoli evidenze documentate sull’utilità di un simile intervento. Infatti, non solo tali approcci sono possibili, ma le indagini sono disponibili attraverso approcci differenziati in base alla necessità imposta dalla specie. Le anomalie cromosomiche maschili che sfuggono all’osservazione più attenta, possono diffondersi nella progenie, mentre per le femmine con difficoltà riproduttive non riconducibili a cause anatomiche e fisiologiche, la citogenetica potrebbe offrire utili risposte.
Dal punto di vista dell’impegno economico richiesto, tralasciando i piccoli ruminanti che meritano alcune considerazioni a parte, i seppur pochi lavori che hanno valutato il rapporto costo/benefici dello screening citogenetico nei tori e nei verri utilizzati per l’inseminazione artificiale suggeriscono che investire in simili programmi abbia un costo di molto inferiore rispetto alla perdita economica derivante dall’uso di riproduttori affetti da anomalie cromosomiche.
Le anomalie cromosomiche maschili che sfuggono all’osservazione più attenta, possono diffondersi facilmente nella progenie, mentre per le femmine con difficoltà riproduttive non riconducibili a cause anatomiche e fisiologiche, il controllo citogenetico dovrebbe essere una costante. Al tempo stesso, è altresì chiaro che le esigenze di valutazioni cariologiche estese debbano essere subordinate alla tipologia di allevamento e dovrebbero essere valutate caso per caso. Le riflessioni e le indagini condotte sull’argomento sono state raccolte, pubblicate in forma di monografia e consultabili nel DOSSIER / NUOVI SPUNTI DALLA RICERCA n. 18/2019 dell’Informatore Zootecnico.