Descrizione del parametro: L’indicatore del benessere di una bovina da latte è composto da 5 indicatori, al fine di soddisfare le raccomandazioni EFSA 2009, che indicano che il benessere della bovina deve tener conto di specifiche aree quali: la corretta alimentazione, corretta routine di mungitura, mastiti, disordini locomotori, genetica e riproduzione.
I cinque indicatori sviluppati vengono calcolati partendo dai dati individuali e ciascuno risponde a particolari esigenze degli animali allevati:
1) KET (ketosis): percentuale di vacche al primo controllo (post-partum) con elevato rapporto grasso/proteina nel latte, come indicatore di rischio di chetosi subclinica.
2) ACI (acidosis): percentuale di vacche con basso contenuto di grasso nel latte, come indicatore di rischio di acidosi subclinica.
3) SCC (somatic cell count): media ponderata di stalla delle cellule somatiche contenute nel campione di latte individuale, come indicatore di problemi della mammella.
4) DIM (days in milk): media dei giorni di lattazione delle vacche in produzione, come indicatore di regolarità riproduttiva.
5) PAR (parity): media dell’ordine di parto delle vacche presenti in stalla, come indicatore di longevità.
Possibili Applicazioni: Tali indicatori mettono a disposizione una serie di informazioni estremamente utili ai fini della conservazione della biodiversità, dell’efficienza delle produzioni, della sostenibilità ambientale e del benessere degli animali da reddito.
Metodo di calcolo: Il calcolo dell’indicatore di benessere è il valore aggregato dei 5 indicatori aziendali:
Unità di misura: punteggio adimensionale al quale corrisponde la classe di benessere. Indica il numero di indicatori a rischio (prima cifra), attenzione (seconda cifra), buoni (terza cifra). 005 condizione migliore, 500 condizione peggiore.