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Cornigliese

Origini

Prende il nome dal paese d’origine, Corniglio, situato nell’alto Appennino parmense. Fu ottenuta a metà del ‘700 dai Borboni di Parma con l’incrocio tra una popolazione locale e la razza Merinos, per migliorare la qualità della lana. Agli inizi del ‘900 ne fu aumentata la mole mediante utilizzo di arieti di razza Bergamasca per ottenere una maggiore produzione di carne. E’ denominata anche «Mucca di Corniglio» perché surrogava la vacca nelle zone più difficili per la produzione di latte.

Caratteristiche

Il vello è bianco, con eventuali macchie, ricoprente anche il ventre, la parte superiore degli arti e parzialmente la testa, a lana semifine, compatta. La testa è acorne, con profilo montonino, più o meno picchiettata e macchiata di nero; le orecchie lunghe, larghe e cadenti lateralmente. La pelle è abbondante nella regione della gola e forma una specie di giogaia.

Il sistema di allevamento tradizionale è quello transumante, che prevede lo spostamento sui pascoli alti dell’Appennino in estate, per tornare a pascoli più riparati in inverno.

Attitudine e prodotti

E’ una popolazione a triplice attitudine, rustica e robusta, oggi maggiormente allevata per la produzione di carne, agnelloni e castrati, nelle provincie di Parma e Reggio  Emilia.

Nel Bolognese e nel Modenese viene invece allevata per la produzione di latte, trasformato in formaggi tipici, pecorino e ricotta in particolare.