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Pony di Esperia

Origini

Il suo nome deriva, oltre che dall’omonimo Monte,  dal Barone Ambrogio Rosselli di Esperia che per primo nel XIX secolo selezionò, con l’apporto di sangue salernitano ed orientale, la popolazione di cavalli bradi allevati nel sud del Lazio nell’area compresa tra i Monti Aurunci ed Ausoni. Ha rischiato l’estinzione durante la Seconda Guerra Mondiale a causa del suo utilizzo a scopi alimentari e per l’individuazione di campi minati.

Caratteristiche

Il mantello è uniformemente morello; è ammessa la presenza di tracce di balzane e tracce di stella.

La testa è corta, conica con profilo rettilineo.

Di taglia ridotta raggiunge un’altezza al garrese media di 138 cm nei maschi e di 132 cm nelle femmine.

Ha temperamento vivace, attento e docile.

Per le sue caratteristiche di frugalità, rusticità e resistenza alle avversità viene allevato tutto l’anno allo stato brado, in piccoli branchi di una ventina di fattrici ed uno stallone, ad un altitudine compresa tra i 500 ed i 1500 metri.

Attitudini

Veniva originariamente allevato per la soma e per la produzione di carne.

Attualmente viene impiegato come pony da sella.