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Quadrella

Origini

La Quadrella, diffusa in passato nelle aree collinari della Campania e del Molise, deriva dall’indigena migliorata mediante l’incrocio con la “Gentile di Puglia”. Quest’azione di miglioramento aveva ripercussioni benefiche solo sulla qualità e sula quantità di lana prodotta ed era agevolata dalla vicinanza al Regio Tratturo utilizzato per la transumanza della Gentile di Puglia. Era allevata, in piccoli greggi, nelle piccole e medie aziende solitamente situate nelle aree collinari e montane della Campania e del Molise. Animale molto rustico, si adattava molto bene ai pascoli poveri e ai terreni argillosi di questi bioterritori.

Dove è allevata

Attualmente conta solo 20 capi allevati in un unico allevamento in provincia di Avellino.

Caratteristiche

Taglia: media-piccola. Mantello (tipo e colore): di colore bianco di norma chiuso o semichiuso; si estende fino alla fronte e ricopre, se pur non completamente, le articolazioni e il ventre. Tronco: di media lunghezza. Testa: piuttosto leggera con profilo nasale piuttosto rettilineo. Orecchie: piccole, appuntite e portate orizzontalmente.

Contatti

La popolazione è iscritta al Libro Genealogico istituito il 1997 dal già Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e gestito dalla Associazione Nazionale Allevatori della Pastorizia (ASSONAPA).

Attitudine e prodotti

Attitudine produttiva: Lana.

La Quadrella era usata in passato principalmente per la produzione della lana. Rispetto alla Gentile di Puglia, secondo studi effettuati da G. Nevano negli anni ’30, la Quadrella forniva una lana di qualità leggermente inferiore ossia con una minore resistenza alla trazione e una minore elasticità anche se non mancavano capi, nella massa, con la lana di prima classe. La produzione media di una lattazione della durata di 194 giorni, nel 1934, fu stimata in 53 kg di latte escluso quello poppato dall’agnello.