Origini

Il tacchino comune o «Melagris gallopavo» è originario dell’America del Nord dove era largamente diffuso come animale selvatico; viveva nelle foreste vergini ai confini con le praterie e le radure, nutrendosi di bacche, insetti, larve, semi, germogli e altri cibi. In seguito alla caccia inflittagli dai coloni europei e dai pellerossa si era rifugiato nelle foreste meno frequentate dall’uomo.

Si suppone che i tacchini siano stati addomesticati ancora prima della scoperta dell’America e che siano stati successivamente importati  prima in Spagna e poi in tutta Europa.

Nel XVI secolo era ancora rarissimo mentre oggi è uno dei più diffusi tra gli uccelli domestici.

Caratteristiche

Il tacchino nostrano è un tacchino quasi selvatico, molto simile al tacchino americano. Un tempo era presente in molte aziende agricole del nord e del centro Italia. Le femmine venivano usate per la cova di uova di altre specie di volatili. Questo tipo di tacchino era destinato all’estinzione in quanto non conveniente all’allevamento industriale, dove sono richiesti molto peso ed una conversione in carne molto alta. Il piumaggio è di colore bronzato o nero, mentre la pelle ha una colorazione gialla molto richiesta dal mercato. Per mantenere le caratteristiche rustiche e particolari bisogna rispettare il suo habitat naturale; necessita quindi di ampi spazi, con possibilità di stare all’aperto e di appollaiarsi molto in alto.

Può raggiungere un peso di 3-4 kg la femmina e di 5-6 kg il maschio.