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Turchessa

Origini

La Turchessa o anche Turchesca, Turchese, Borbonica dalla coda grassa o Pecora di Poggiomarino è un Tipo Genetico Autoctono Antico (TGAA) diffuso in passato principalmente nelle provincie di Avellino, Benevento e Caserta e spesso confuso con la Laticauda entrambe derivate da ovini a coda grassa. Anche se incerta, molti autori concordano sul fatto che questo TGAA derivi da ovini Barbareschi dell’Africa settentrionale, in passato parte dell’impero Ottomano, da cui il nome locale di Turchessa. Il Prof. A. Pelosi, nel lavoro “La pecora Turchessa dell’Avellinese” del 1954, riporta che questo TGAA sarebbe originario della Sicilia, derivato dall’ovino Barbaresca, che avrebbe subito l’effetto, nella zona del Ragusano, dell’ovino Comisana; successivamente, durante il Regno dei Borboni delle due Sicilie sarebbe stato introdotto in Irpinia dove ha subito l’influenza dell’ovino “Bergamasca” e/o meticci di “Bergamasca”.

Dove è allevata

Allevata nelle provincie di Avellino e Caserta, attualmente conta oltre 2.000 capi iscritti al Libro Genealogico.

Caratteristiche

Ceppo: mediterraneo riconducibile agli ovini Barbaresca e Comisana come descritto dal Prof. A. Pelosi. Taglia: medio-grande nei soggetti adulti; il tronco è relativamente lungo; il petto è più ampio nei maschi; bacino largo, torace largo e profondo. Mantello (colore): il vello di colore bianco con pigmentazione della cute nera o rossa (testa di monaco) alla faccia e che circoscrive gli occhi; in alcuni soggetti la pigmentazione si estende fino a metà collo o al centro del petto. Mantello (tipo): poco esteso, aperto, a bioccoli tronco-conici, a filamenti corti; la lana copre tutto il corpo lasciando scoperti la faccia, il ventre e gli arti. Testa: piuttosto grossa; profilo nasale convesso; nei soggetti in cui sono presenti le corna, queste sono dirette dall’avanti all’indietro; orecchie lunghe e pendenti.

Contatti

La popolazione è iscritta al Libro Genealogico istituito nel 1997 dal già Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e gestito dall’Associazione Nazionale di Categoria (ASSONAPA).

Attitudine e prodotti

Attitudine produttiva: latte e carne.

La recentissima iscrizione di questo TGAA al Libro Genealogico non ha ancora permesso di effettuare studi quali-quantitativi delle produzioni. Il Prof. Pelosi riporta che in una lattazione, la cui durata nelle pecore gravide è di circa 150 l al lordo di quello ingerito dal/gli agnello/i; non sono rari soggetti che raggiungono i 200 l di latte per lattazione. Il latte viene destinato alla produzione di formaggio del tipo “canestrato pugliese” con forme di peso variabile dai 6 ai 20 kg all’inizio della sineresi.