Home » Razze » Caprine » Valfortorina

Valfortorina

Origini

Il tipo Genetico Autoctono Antico (TGAA) caprino Valfortorina è diffuso in Provincia di Benevento, specialmente nel bioterritorio del Fortore e nei bioterritori confinanti del Molise e della Puglia. La Valfortorina deriva, probabilmente, dall’incrocio tra TGAA locali e soggetti appartenenti ai seguenti Tipi Genetici (TG): Maltese, garganica e Alpina. Nel Sud Italia, agli inizi del 1900 era allevata una capra comune o indigena, che si presentava con taglia piccola (circa 40 kg di peso vivo), con testa fine, provvista di corna e orecchie di media grandezza. Il mantello era di colore generalmente bruno con due liste bianche sulla faccia dette “raggiatura”. Il TGAA comune era un animale con elevata “capacità al costruttivismo” e agilissimo, particolarmente adatto a pascolare bioterritori arbustivi e boschivi più impervi utilizzando risorse pabulari che altrimenti sarebbero andate perse. Tali caratteristiche determinano la straordinaria diffusione di questa straordinaria popolazione caprina; l’allevamento era praticato principalmente dalle popolazioni montane con greggi che andavano da alcune decine e raramente a qualche centinaio di capi. Da questo TGAA comune si è originata la capra “Manarola”, probabile progenitrice della Valfortorina, allevata dai “versurieri e zappaterra” al picchetto; a tale tecnica di allevamento sarebbe legata l’origine del nome “Manarola” probabilmente derivato dall’evoluzione dialettica del latino “Magna rota”, dovuto al segno di forma circolare che la capra lasciava sul pascolo. Il mantello della “Manarola” era di colore bruno o fulvo, qualche volta pezzato di bianco con mammelle sviluppatissime.

Dove è allevata

Allevata nelle province di Avellino e di Benevento, attualmente conta circa 47 capi iscritti al Libro Genealogico.

Caratteristiche

Taglia: medio-grande. Tronco: corto, con modesti diametri trasversali. Testa: allungata, pesante; Orecchie lunghe, large e pendenti. Generalmente acorne. Mantello (colore e tipo): colore variabile dal grigio al nero al fulvo; pelo lungo e fluente.

Contatti

La popolazione è iscritta dal Libro genealogico istituito nel 1997 dal già Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e gestito dall’Associazione Nazionale Allevatori della Pastorizia (ASSONAPA).

Attitudine e prodotti

Attitudine produttiva: latte e carne. Questo tipo genetico, a duplice attitudine, presenta una buona produzione di latte e di carne. Tenuto conto del sistema di allevamento praticato, basato esclusivamente sul pascolamento in aree agricole marginali a scarso valore alimentare, la Valfortorina nell’intera lattazione (210 giorni), ha una soddisfacente produzione di latte che, compreso quello poppato dal capretto, è in media pari a circa 350 l. Buona risulta la produzione della carne anche in virtù dell’elevata percentuale di parti gemellari (95%) e trigemini. Il maschio adulto raggiunge un peso vivo di circa 80 kg e la femmina di 70 kg. I capretti vengono macellati a 30-40 giorni al raggiungimento di un peso vivo di 10-12kg.